Le notti che i morti ricadono addosso
schiacciano un fianco
l’altro e la fronte
Non basta nessuna mano a proteggere
a spingere al sonno
Quando i morti grandinano
il rumore tiene svegli
ti arruolano fantasma tra cucina e soggiorno
ti accendono una sigaretta
agitano il gatto
Poi ti versano acqua e valeriana
accarezzandoti i capelli per ammansire la pena
Ma ci vuole il suo tempo per tornare a letto
sistemarsi tutti al posto proprio
e dormire
I Morti, i morti dovrebbero abbracciare, sono innocenti, per questo mi piace immaginare che I Morti siano tutte le cose che avremmo potuto e non si è fatto, quei pensieri che si fanno breccia solo di notte, ma che alla mattina, pur lasciandoci i segni, leggiamo come ciò che se non è accaduto in fondo non è mai esistito. Perdona l'esemplificazione, una poesia non andrebbe mai interpretata, mi piaceva lasciare un segno.
RispondiEliminainvece una poesia non andrebbe mai spiegata, ma interpretata da chi legge secondo quello che muove
Eliminaquindi grazie davvero per aver lasciato i pensieri che ha scaturito..
grazie davvero :)*