lunedì 29 settembre 2014

In onda



Non si negozia col frangente
neppure dalla riva
Inizia attraversando le caviglie
inonda alla coscia e inaspettato
stringe la vita
soffiando sulla schiena

Poi torna a sé -sul fondo inaccessibile
a contare le pietre catturate e le briciole
di pelle abrasa
lasciando il corpo di sale e -a mezz’aria-
l’invito che la bocca ha provato a pronunciare
Quello di rimanere come un lago
a stuzzicare i fianchi


2 commenti:

  1. L’attimo, lo squarcio, un’origine, un calore transeunte, tutto quanto più non è già al momento in cui è. Assunzioni insondabili e inestirpabili, unite, come di consueto, ad un garbo nello strazio e a quella che probabilmente Pierluigi Cappello definirebbe “trasparenza che porta con sé l’enigma”, che da sempre costituiscono i tratti distintivi più immediatamente percepibili della poetica di Amara. Diversamente da quegli scrittori che introducono e preparano al trauma cosmico, Amara entra in scena nel momento immediatamente successivo: quando la deflagrazione è avvenuta e, disperati, si cerca uno sbocco dalle macerie.
    Fabrizio Giulietti

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    1. è sempre un'emozione leggersi in parole come queste..
      più che dirti grazie, giungerei le mani chinando il capo..

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